Servizio 118: turni massacranti e aggressioni, servono misure strutturali

Il caldo record di questa estate e il grande afflusso turistico ormai abituale nella nostra regione hanno prevedibilmente fatto impennare le chiamate al servizio di emergenza del 118 con circa 1.000-1.500 chiamate al giorno alla centrale Bari-Bat, circa il triplo dello scorso anno, con un picco il 24 luglio di 6.000 chiamate alla centrale operativa. “Una situazione prevedibile affrontata ancora una volta con una misura tampone, che non risolve i problemi strutturali del servizio” commentano Gianni Ricci, Uil Puglia e Paola Bruno, commissaria straordinaria Uil Fpl.

“In un contesto generale che vede il servizio di emergenza-urgenza 118 in Puglia in sofferenza per carenza di medici e operatori sanitari in generale, sono 300 a fronte dei 530 in pianta organica. La decisione della Regione di aumentare il monte ore come soluzione tampone per il periodo estivo non ha risolto la situazione, gli operatori si sono avvicendati in turni massacranti e hanno dovuto gestire situazioni al limite, mettendo a rischio la propria salute, oltre alle difficoltà di garantire un servizio efficiente rispetto alle reali esigenze del territorio. Una soccorritrice del 118 è stata addirittura aggredita da una persona in stato di ebrezza e a luglio i medici della centrale di Barletta hanno denunciato una situazione non più sostenibile dal punto di vista igienico-sanitario, dichiarando di operare in locali inadeguati anche a garantire la sicurezza del luogo di lavoro. Ci auguriamo che la Regione non commetta ancora l’errore che si ripete ogni anno, adottando misure ponte per il periodo estivo, ma che affronti la situazione del servizio di emergenza-urgenza del 118 in maniera strutturale. Pensando già da ora non solo alla prossima stagione estiva, ma all’intero arco temporale di esercizio del servizio, con una programmazione seria, magari coinvolgendo le parti sociali. Gli operatori devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare in maniera serena e con turni consoni all’esercizio delle loro funzioni” concludono Ricci e Bruno. 

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