Scioperi in Puglia, Uil e Cgil uniti contro la manovra del Governo
Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessaria e urgente. Sono le ragioni che hanno spinto Cgil e Uil a proclamare una mobilitazione che si articolerà su cinque giornate con scioperi di 8 ore e manifestazioni in oltre 60 piazze con presidi a carattere regionale e provinciale.
“Le motivazioni che ci hanno indotto a scioperare sono quelle contenute in una piattaforma unitaria che Cgil, Cisl e Uil già da diversi anni portano avanti, non dobbiamo dimenticare che anche con il Governo Draghi abbiamo scioperato per il cuneo fiscale. Noi portiamo avanti le rivendicazioni di quella piattaforma unitaria scritta ormai qualche anno fa” affermano Gigia Bucci e Gianni Ricci, segretari generali di Cgil Puglia e Uil Puglia.
“L’Italia è un paese che non cresce, dove i salari sono fermi, 6,7 milioni di lavoratori hanno i contratti scaduti, c’è una crisi dei consumi e un’inflazione che erode redditi da lavoro e pensioni. In Puglia cresce l’occupazione ma parliamo di rapporti di lavoro a termine o precari, i salari sono tra i più bassi d’Italia e di contro il Governo taglia le risorse e i progetti del Pnrr. Il Sud paga sempre un prezzo più alto e la crisi la pagano soprattutto lavoratori e pensionati”.
“Nella manovra, sulla sicurezza sul lavoro non c’è una riga. L’Inail ha un avanzo di 2 miliardi di euro, noi chiediamo che anziché andare sulla finanza pubblica quei soldi vengano investiti per la sicurezza dei lavoratori. Anche con la Regione Puglia dobbiamo portare avanti una serie di questioni, come quella legata alla sanità. Abbiamo chiuso il bilancio regionale con 470 milioni di disavanzo, la Regione ha raschiato il barile pur di non aumentare le tasse, ad aprile quando si chiuderà il bilancio sanitario avremo sicuramente dei problemi. È quindi il caso di intervenire ora” dichiarano Bucci e Ricci.
“Non è Salvini che può decidere la durata di uno sciopero che è un diritto costituzionale garantito. I sindacati rispettano le leggi. Va detto che non esiste nessun week end, i lavoratori ci rimettono parte del salario aderendo e tantissimi lavorano anche sabato e domenica”.
In Puglia i settori interessati dagli scioperi il 17 novembre sono tutti gli appalti e servizi strumentali relativi alle attività di lavanderia industriale, vigilanza privata, pulizie e servizi integrati multiservizi, ristorazione collettiva regolamentati (e non regolamentati) che operano nei settori pubblici, istruzione, università e ricerca, alta formazione artistica e musicale (AFAM) ovvero conservatori ed accademie, poste e servizi postali, trasporto pubblico locale, trasporto ferroviario, trasporto merci e logistica, autostrade, porti trasporto marittimo, autonoleggio, servizio taxi, NNC, consorzi di bonifica compresi nella proclamazione nazionale, tutti i comparti afferenti la Funzione Pubblica (igiene ambientale pubblica e privata, terzo settore, sanità pubblica e privata, funzioni centrali, funzioni locali).
Previste manifestazioni e presidi davanti le Prefetture nei sei capoluoghi di provincia dalle ore 9.30. Lo sciopero generale che coinvolgerà gli altri settori in Puglia è previsto l’1 dicembre, con manifestazione regionale a Bari in Piazza Libertà, con comizi della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, e le conclusioni affidate al segretario generale della Uil nazionale, PierPaolo Bombardieri.