Sanità, gli errori non si coprano con altri errori: la Regione ci convochi
La UIL boccia l’ipotesi, avanzata dalla Regione, di recuperare fondi a disposizione di altri ripartimenti come cultura, turismo e istruzione per far fronte ai quasi 400 milioni di disavanzo nella sanità.
“È assurdo – le dichiarazioni sulle pagine de La Repubblica del segretario nazionale organizzativo e commissario straordinario UIL Puglia, Emanuele Ronzoni – che il buco, anzi la voragine nella sanità, che i cittadini pugliesi pagano già caro in termini di qualità ed efficienza del servizio, debba essere risanato a spese di altri settori. D’accordo, la Regione Puglia ha a che fare con una coperta corta, ma non è certo un problema nuovo, improvviso e soprattutto questo non significa che gli sbagli del passato possano essere ripianati in fretta e furia calando una mannaia su migliaia di lavoratori e lavoratrici già provati da salari inadeguati a coprire i morsi dalla crisi economica e dall’inflazione a due cifre o da un’occupazione instabile e quantomai precaria. Gli errori non si coprano con altri errori: piuttosto invitiamo la Regione Puglia a coinvolgere le parti sociali, che danno voce al Paese reale e alle difficoltà del mondo del lavoro, in questa delicata fase di programmazione del sistema sanitario e in generale di rilancio del territorio, specie in questo momento storico e con l’opportunità fornita dal Pnrr”.
CULTURA – “Attingere dai capitoli di spesa della cultura significherebbe di fatto sancire il crack del settore, peraltro per recuperare somme risibili rispetto al buco enorme da coprire nella sanità. Infatti, ad oggi sono disponibili appena 4 milioni e, per dare davvero una prospettiva al settore, salvaguardando centinaia di lavoratori, ne servirebbero almeno 11”.
TURISMO – “Ridurre le disponibilità economiche avrebbe come conseguenza quella di tirare bruscamente il freno a mano in un settore trainante per la nostra regione, che ha inoltre potenzialità inespresse, anche a causa di legislazioni ormai superate. La domanda è tuttora maggiore dell’offerta, tagliare gli investimenti non permetterebbe di elevare il turismo pugliese, di intercettare nuovi flussi e quindi di qualificare forza lavoro penalizzata dalla crisi (vedi vertenza Palace), di far emergere il lavoro nero (piaga estremamente presente nel settore turistico regionale) o addirittura di creare le condizioni per nuova occupazione”.
ISTRUZIONE/FORMAZIONE – “La formazione è un grimaldello fondamentale per affrontare una fase critica di transizione ecologica ed energetica, al fine di riqualificare mano d’opera che rischia di finire ai margini dei processi produttivi: mettere mano a quei capitoli di spesa ci auguriamo sia fuori discussione. Così come ci auguriamo che non siano in discussione i fondi destinati alla dispersione scolastica e all’edilizia scolastica: le nuove generazioni meritano un’istruzione sicura e di qualità, per essere davvero competitive con altre realtà italiane ed europee”.