No all’aumento della compartecipazione delle rette dei ricoveri per i malati di Alzheimer

Siamo fortemente preoccupati per l’ulteriore aumento della compartecipazione economica alla spesa sanitaria per i pazienti non autosufficienti affetti da Alzheimer e demenza senile, che pregiudica il loro diritto alla salute.

Una preoccupazione emersa a margine dell’incontro di questa mattina in terza commissione assistenza sanitaria, servizi sociali della Regione Puglia sulla delibera della giunta regionale 659/23 con la quale la Regione Puglia ha innalzato, dal 30 al 50%, la compartecipazione alla spesa delle rette dei ricoveri nelle strutture residenziali (rsa), a carico delle famiglie degli ospiti affetti da morbo di Alzheimer e demenza senile. Una decisione che non solo contrasta con la normativa vigente, ma penalizza ulteriormente le famiglie che già affrontano pesanti difficoltà economiche e psicologiche nella gestione dei propri cari affetti da patologie neurodegenerative.

Norma che inoltre è in palese contrasto con le disposizioni contenute nella legge n. 730/1983, in particolare con l’art. 30, che stabilisce che le attività di rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali siano finanziate completamente dal Servizio Sanitario Nazionale.

Inoltre la Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza che le prestazioni per i malati di Alzheimer, qualora siano inscindibilmente legate alla parte sanitaria, devono essere considerate a carico del servizio sanitario nazionale. In particolare, la Corte ha sottolineato che non è rilevante la prevalenza delle prestazioni sanitarie o socio-assistenziali, ma la necessità di una sinergia tra entrambe, nel contesto di un trattamento terapeutico.

Per queste motivazioni chiediamo un incontro urgente, all’assessorato alla sanità e al dipartimento salute per attivare un tavolo permanente di confronto sulla non autosufficienza, per discutere sulla compartecipazione dei cittadini, e sul monitoraggio della qualità delle cure e dell’assistenza erogate nel rispetto della dignità delle persone anziane e non autosufficienti ospiti delle rsa pugliesi.

Chiediamo inoltre che le persone con gravi malattie degenerative, quando gli interventi per cui sono ricoverati in rsa abbiano elevata integrazione socio-sanitaria, siano completamente tutelati dal ssn e la retta sia completamente a carico del Servizio Sanitario Regionale; che venga sospesa la retroattività dei pagamenti e messi in diffida gli enti gestori che hanno avanzato queste inaccettabili richieste, anche attraverso decreti ingiuntivi a carico dei familiari degli ospiti delle rsa.

Per tali motivi, sollecitiamo l’avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e gli ambiti territoriali per acquisire i dati relativi al numero degli ospiti che ricevono l’integrazione da parte dei Comuni e per garantire un monitoraggio delle condizioni socio-economiche delle famiglie più colpite.

Filomena Principale, segretaria regionale Cgil Puglia

Valentina Donno, segretaria regionale Cisl

Azzurra Schirosi, segretaria regionale Uil Puglia

Michele Tassiello, segretario generale Spi Cgil Puglia

Enzo Lezzi, segretario generale Fnp Cisl Puglia

Tiziana Carella, segretaria generale Uil Pensionati Puglia

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