Istat, in Puglia persi 100mila abitanti. “Oggi occasione unica per cambiare il destino della regione e del Sud”
“Il trend è la conseguenza di anni in cui il Mezzogiorno e la Puglia sono letteralmente spariti dall’agenda politica ed economica romana: l’Istat non fa altro se non tradurre in numeri la mancanza di fiducia di tanti giovani e meno giovani che, non intravedendo prospettive credibili da queste parti, hanno scelto di seminare altrove per raccogliere un futuro migliore”.
Lo dichiara Franco Busto, segretario generale della UIL di Puglia, commentando i dati Istat sul censimento, secondo i quali la Puglia avrebbe perso circa 100mila abitanti dal 2011.
“Sarebbe facile, adesso, abbandonarsi al pessimismo. Eppure crediamo che, mai come oggi, siamo di fronte a un’occasione irripetibile per scrivere una pagina diversa della storia e invertire una tendenza che, se non fosse arginata tempestivamente, rischierebbe di provocare una desertificazione sociale irreversibile. Dall’UE, e non solo, arriveranno risorse mai viste prima, che dovranno essere impegnate con oculatezza e con una visione strategica del futuro, un futuro in cui il Mezzogiorno dovrà essere finalmente inquadrato come un’unica macro area sulla quale investire per creare infrastrutture materiali e immateriali utili al rilancio del territorio, alla salvaguardia dell’occupazione e alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla modernizzazione e alla digitalizzazione delle produzioni, all’efficientamento del sistema amministrativo, formativo e sanitario”.
“Lo abbiamo detto al presidente Emiliano nel corso dell’ultimo incontro – conclude Busto -: il confronto con la Regione non sia monotematico. E’ giusto e fondamentale affrontare l’emergenza sanitaria, ma vogliamo discutere anche delle iniziative per una giusta retribuzione delle risorse disponibili, europee e nazionali, vogliamo confrontarci sui progetti in grado rilanciare la nostra regione e renderla attrattiva per le nuove generazioni, per i grandi capitali e per i mercati che contano”.
Sara Di Leo