Inps, Puglia in economia di guerra. “Si pensi a piano Marshall”
“Se la stessa Inps per bocca del suo direttore generale Blandamura descrive un’economia in guerra, forse è il caso di iniziare a programmare un piano Marshall per ricostruire un tessuto economico, sociale e occupazionale regionale che dopo la pandemia, svaniti i blocchi dei licenziamenti e con poche risorse per gli ammortizzatori sociali e in generale per misure di sostegno al reddito nella legge di bilancio, rischia di risvegliarsi tra cumuli di macerie”.
Lo afferma Franco Busto, segretario generale della UIL di Puglia.
“Rispetto al piano Marshall originale, però, abbiamo il vantaggio di giocare d’anticipo e di poter programmare senza imposizioni gli investimenti da realizzare. Ma quel vantaggio non può essere dilapidato perdendo tempo, agendo secondo logiche esclusivamente politiche, evitando la condivisione con i territori e con le parti sociali. Apprendiamo, ad esempio, che la Regione avrebbe pronti 18 miliardi di progetti da attuare grazie alle risorse del recovery plan. Bene, noi non ci facciamo affascinare dai numeri imponenti spalmati sui titoli di stampa, vogliamo sapere se si tratta di progetti mirati a favorire una crescita economica in grado di salvaguardare i livelli occupazionali e di creare le condizioni per generare nuovi posti di lavoro, perché senza occupazione non cresce la spesa interna, quella che condiziona il 70% delle aziende pugliesi. Vogliamo sapere se modernizzazione e digitalizzazione, efficientamento del sistema sanitario, formazione e avvio di nuovi cantieri per infrastrutture materiali e immateriali sono davvero delle priorità per questa regione. Altrimenti parleremmo di interventi a pioggia, senza una visione strategica del futuro, che servono solo a riempire qualche pagina di giornale. E sarebbe un errore madornale, un’occasione sciupata che non ricapiterà più per colmare il gap con le realtà settentrionali ed europee, per rendere questa terra attrattiva per i mercati che contano e per i grandi capitali”.
Sara Di Leo