Gazzetta del Mezzogiorno: sentenza drammatica e dolorosa, che potrebbe aprire spiragli di speranza dopo una lunga sofferenza
BARI – “A questo punto, facciamo appello alla politica, affinché nvari norme immediate che accompagnino, senza traumi, il difficile percorso che si schiude con la dichiarazione di fallimento, e all’imprenditoria, in particolare quella locale, nella speranza che sappia e voglia cogliere le grandi opportunità che si profilano dietro la procedura fallimentare, tutelando i posti di lavoro e rilanciando il una testata con un brand tuttora fortissimo e dalle enormi potenzialità nei territori di riferimento”.
Franco Busto, segretario generale della UIL di Puglia e Vito Gemmati, segretario generale della UILCOM regionale, commentano così la sentenza del Tribunale di Bari, depositata stamani, che ha dichiarato il fallimento della Edisud spa, Società editrice della testata “La Gazzetta del Mezzogiorno” e della Mediterranea s.p.a., proprietaria della testata e concessionaria esclusiva per la pubblicità.
“Si tratta di una sentenza che, seppur dolorosa e drammatica, potrebbe avere risvolti postivi e celare segnali di speranza per tutte le lavoratrici ed i lavoratori del giornale, in particolare per i poligrafici, che scontano, già dal 2013, tagli pesantissimi alle loro retribuzioni e che sono stati duramente colpiti dalla spending review attuata dagli amministratori giudiziari”.
“Accogliendo la richiesta di esercizio provvisorio formulata dalla Procura della Repubblica, infatti, il Tribunale del capoluogo ha dimostrato nei fatti di avere a cuore non soltanto una testata “storica”, con oltre 133 anni di attività a servizio delle regioni di Puglia e Basilicata, ma anche le sorti dei circa 150 lavoratori, fra poligrafici e giornalisti, trascinati, senza alcuna responsabilità, sin dalla data del sequestro giudiziario per confisca, a settembre 2018, in un incubo ancora senza un epilogo”.
“Ora – concludono Busto e Gemmati – bisogna concentrare le forze per rilanciare con ogni mezzo la Gazzetta. I lavoratori e le lavoratrici, eredi di una tradizione storica e culturale del giornale, hanno già dimostrato coraggio da vendere assumendosi il rischio di proporsi per l’esercizio di impresa, anche dando vita a una realtà cooperativa che racchiuda tutte le componenti presenti nel giornale: come sindacato siamo pronti a mobilitarci con loro per iniziare, quanto prima, il piano di rilancio della storica testata pugliese, per non disperdere un patrimonio di informazione e democrazia che appartiene a tutta la comunità pugliese e del Mezzogiorno”.