Ex OM: “Pazienza finita, ognuno si assuma la propria responsabilità”
“Ora che la politica, contravvenendo ai luoghi comuni, cominciava a dare risposte concrete, come nel caso della proroga della mobilità in deroga, ci pensa la burocrazia, con i suoi interpreti, a frenare i processi, senza preoccuparsi delle angosce e delle decennali sofferenze di oltre cento lavoratori ex Om e delle loro famiglie. Siamo stanchi: chi deve assumersi le proprie responsabilità, peraltro facendo nient’altro che il proprio dovere, lo faccia, altrimenti daremo vita alle iniziative necessarie, tra le quali non escludiamo una mobilitazione dei lavoratori e un sit-in permanente sotto la sede degli uffici tecnici della Regione Puglia in via Gentile”.
Va giù duro Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, preoccupato dai “ritardi inspiegabili per la firma del protocollo d’intesa, un atto fondamentale, propedeutico agli accordi con i consorzi di filiera per agevolare lo start-up della nuova impresa, che a quanto ci è dato sapere è ancora bloccato, dopo settimane di inutili attese, negli uffici dirigenziali del dipartimento regionale all’ambiente, per motivazioni ignote e che vorremmo conoscere”.
“E’ il momento di smetterla con questo assurdo rimpallo di responsabilità sulla pelle dei lavoratori. Se il presidente Emiliano e l’assessore al ramo non sono nelle condizioni di coordinare l’attività degli stessi dirigenti da loro meticolosamente scelti, lo dicano chiaramente: è giusto che i lavoratori ex Om conoscano il reale stato dell’arte della vertenza, del loro futuro”.
“Lo abbiamo detto in svariate circostanze – attacca ancora il segretario generale della Uil –: il ricorso agli ammortizzatori sociali è importante, ma ciò che davvero ci interessa non è tirare a campare, ma costruire una solida opportunità occupazionale per i lavoratori ex Om. Selektica ha presentato regolare richiesta di autorizzazioni ambientali (al momento al vaglio degli uffici competenti) che ci auguriamo venga approvata nei tempi previsti dalla legge, addirittura si parla di corsi di formazione per la nuova tipologia di impiego… non comprendiamo perché un protocollo ampiamente condiviso dal presidente regionale, da gran parte delle compagini politiche (almeno a parole) e dalle forze sindacali, sul quale hanno lavorato con grande costanza e concretezza sia la Task Force regionale Lavoro che l’Ager, sia ancora immobilizzato negli uffici del dipartimento, impantanato sulla scrivania di qualche dirigente. Esiste qualche motivo ostativo rispetto alla reindustrializzazione del sito? E se sì, quale e da parte di chi? Va inteso come un primo, significativo segnale negativo per l’intera vertenza?”.
“Non vorremmo – prosegue Busto – che ancora una volta, come già accaduto in passato e visto le prossime scadenze amministrative, la vertenza Om si presti a stucchevoli strumentalizzazioni elettorali: sarebbe inaccettabile e questa volta non lasceremo che ciò accada a cuor leggero, ma scenderemo in piazza a difesa non solo del diritto all’occupazione, ma soprattutto della dignità di uomini e di donne che da troppo tempo vivono di speranze e illusioni, puntualmente tradite. E non ci fermeremo fino a quando tutti i lavoratori previsti dall’accordo non avranno timbrato il loro primo cartellino”.