Edilizia: Sbloccare la cessione crediti e sconto fattura del superbonus
Lo shock dato al settore delle costruzioni con bonus casa, bonus facciate, ecobonus, sismabonus e superbonus ha rinvigorito l’edilizia segnata dalla crisi pandemica, ma dopo due anni la situazione seppur positiva si sta assestando. La decisione del Governo di bloccare la misura della cessione del credito e dello sconto in fattura genererà una inversione di tendenza.
“Togliendo cessione di credito e sconto in fattura ne risentiranno i cittadini con redditi più bassi che non potranno anticipare le somme necessarie e avvieranno quei lavori edili necessari all’efficientamento delle loro case e delle loro aziende, e questo porterà effetti negativi a cascata sull’occupazione e sulla possibilità di riqualificare le periferie. Le case più vecchie ed energivore, abitate proprio dai ceti meno abbienti, resteranno fuori da ogni agevolazione e quindi da ogni possibilità di rigenerazione – dichiara Francesco Pappolla, segretario generale Feneal Uil Bari – senza dimenticare le regole del nuovo Codice degli appalti che liberalizzano i subappalti e riducono gli obblighi di applicazione dei contratti nazionali, con un peggioramento della sicurezza dei lavoratori e della qualità dei lavori stessi”.
Stando ai dati dell’ufficio parlamentare di bilancio, a febbraio 2023 l’investimento medio per abitante nelle costruzioni è stato in Puglia di 953 euro, di cui 375 per i condomini, meno che in tutto il resto del Paese. Meno del sud (1078 euro), meno della media nazionale (1.160 euro) con una riduzione della quota degli investimenti da aprile 2022 a febbraio 2023 del 35%. Anche il costo medio degli interventi in Puglia è stato più basso che altrove -8% rispetto alla media nazionale e -10% rispetto alla media del Mezzogiorno.
“Si parla di città dei 15 minuti, di immaginare e progettare i centri abitati in modo da ridurre gli spostamenti in auto a favore di una mobilità sostenibile ispirandosi ad un concetto di prossimità. Bene, per farlo servono risorse per realizzare case di qualità, aree verdi e servizi, partendo proprio dalle periferie, dai quartieri dimenticati, ricucendo il tessuto umano e sociale delle nostre città. Servono politiche industriali stabili per difendere l’occupazione esistente e crearne di nuova, per attuare la rigenerazione urbana, l’efficientamento energetico, la sicurezza sismica e la sostenibilità ambientale che ci chiede l’Europa – afferma Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo della Uil e commissario straordinario Uil Puglia – vogliamo ricordare che il rischio sull’occupazione è generalizzato, si stimano 100mila posti di lavoro su tutto il territorio nazionale. La commissione finanze della Camera sta valutando l’ipotesi di prorogare il superbonus del 110%. Questa misura non solo va approvata, ma va resa stabile per dieci anni per gli incapienti e per i redditi al di sotto dei 30mila euro, per i condomini e per chi vive nelle periferie”.