Dati Bankitalia sull’economia pugliese, Busto: “Rimbalzo senza effetti positivi sull’occupazione”
“La ripresa è ancora lontana. I dati di Banca d’Italia, almeno dal nostro punto di vista, sono tutt’altro che incoraggianti: evidenziano sì un discreto rimbalzo economico, in termini di Pil, dopo due anni di pandemia, che però rischia di disperdersi a causa delle conseguenze del conflitto ucraino e dell’aumento delle materie prime e delle fonti energetiche. Un rimbalzo che, soprattutto, non ha avuto alcun effetto positivo sull’occupazione, anzi”.
Lo dichiara Franco Busto a margine della presentazione del rapporto su ‘L’economia di Puglia’ da parte della Banca d’Italia.
“I numeri, che non mentono mai – continua Busto – dicono che la disoccupazione è in aumento, che oltre la metà dei nuovi contratti attivati nel 2021 – anche se a noi risulta che la percentuale sia ben maggiore – sono a tempo determinato, che le richieste di accesso al reddito di cittadinanza hanno registrato un incremento non da poco, senza contare i numeri della povertà, che non accennano a calare”.
E ancora. “Non rappresenta certo un motivo di vanto il decremento delle ore di cassa integrazione, tendenza fisiologica dopo il ricorso straordinario all’ammortizzatore sociale in tempi di emergenza sanitaria. E resta, inoltre, il problema dell’occupazione femminile e giovanile, che segna una ulteriore flessione. Insomma, giudicando il quadro economico locale dalla prospettiva del lavoro, dalla pandemia non ne siamo usciti migliori. Una condizione che non lascia dormire sonni tranquilli – prosegue Busto – in vista del prossimo futuro, quando ci ritroveremo a spendere le risorse del PNRR, un’occasione unica che non possiamo lasciarci scappare, ma che con la carenza cronica di organico nella pubblica amministrazione e con i ritardi che stiamo accumulando sui tempi di progettazione e che rischiamo di accumulare sui tempi di realizzazione (in Puglia un’opera pubblica si aggiudica e si realizza, complessivamente, con un ritardo medio di 100 giorni sulla media nazionale) potrebbe rivelarsi un imperdonabile fallimento”.
“Senza politiche attive del lavoro – conclude il segretario della UIL regionale – e senza un piano di formazione forte e coordinato, la rinascita del territorio pugliese resterà una chimera, uno sviluppo effimero senza ricadute significative sulle comunità locali e sul mondo del lavoro”.