“Dallo SVIMEZ dati allarmanti sulla ripresa, cosa aspetta la Regione a confrontarsi sui progetti del Recovery Plan?”
“Cosa aspetta la Regione Puglia a riconvocare la cabina di regia, incomprensibilmente ferma, per valutare gli investimenti derivanti dalle risorse del Pnrr e le possibile ricadute sul territorio?”.
Franco Busto, segretario generale della UIL Puglia, ribadisce l’appello, già lanciato qualche giorno addietro, a discutere delle misure da mettere in campo grazie ai fondi del piano europeo Next Generation.
“Non vorremmo – spiega Busto – che alla fine si arrivi alla solita redistribuzione da manuale cancelli dei fondi europei, tanto per accontentare questo o quel mal di pancia e tenere buoni gli equilibri politici. Il piano Next Generation rappresenta l’unica e ultima opportunità per rimettersi al passo con l’Europa e portare la Puglia, così come tutto il Mezzogiorno, su standard competitivi. Invece, ad oggi, registriamo un silenzio incomprensibile. Delle due, l’una: o si vogliono lasciare fuori i lavoratori dal processo di progettazione del futuro della Puglia o in Regione non hanno ancora le idee chiare. E non sapremmo dire quale delle due ipotesi sia più grave”.
“Anche le anticipazioni del rapporto Svimez – continua il leader della UIL regionale – hanno messo in luce dati preoccupanti. Nei prossimi due anni, infatti, la crescita di Pil e occupazione, da noi, sarà più bassa di altre realtà nazionali che stanno già riprendendo a correre (circa +3% in entrambi i casi), così come la spesa delle famiglie, al di sotto della media nazionale, sintomo di mancanza di certezze reddituali. Indizio, quest’ultimo, con fermato dall’aumento esponenziale del ricorso al reddito o pensione di cittadinanza (la Puglia è seconda, in tale classifica, solo a Sicilia e Campania). E poco entusiasma il fatto di essere in cima alle classifiche del Sud: la nostra regione ha il dovere di spendere bene quei soldi per ambire ad assottigliare, se non ad annullare, il gap produttivo e occupazionale con il centro-nord. Ma per far ciò occorre investire con lungimiranza in infrastrutture moderne, in nuove tecnologie e in innovazione, nell’efficientamento della pubblica amministrazione e della sanità, in formazione scolastica e professionale, prestando attenzione affinché agli investimenti corrisponda la creazione di nuova occupazione, altrimenti la crescita sarà solo un miraggio”.
“Simili obiettivi – conclude Busto – si raggiungono solo attraverso un percorso strutturato di condivisione e non in riunioni ristrette tra esponenti politici e tecnici di dipartimento, sulla stregua di quanto avvenuto per il Piano della Città Metropolitana di Bari nel contesto del partenariato sociale. L’opportunità che abbiamo davanti richiede la massima responsabilità e la massima competenza: noi siamo pronti, ammesso che dall’altra parte abbiano intenzione di coinvolgerci”.
Sara Di Leo