Arresti nel Foggiano per sfruttamento del lavoro in agricoltura. “Più uomini per le forze dell’ordine, investimenti in accoglienza e infrastrutture, premialità per le aziende sane”
“Pagare una persona poco più di tre euro l’ora per lavorare sotto il sole cocente un’intera giornata è qualcosa che va oltre il semplice sfruttamento da caporale, è un’aberrazione inaccettabile e disumana, che non può essere cancellata a botte di decreto, ma con controlli serrati e investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali volte a scardinare un sistema criminale”.
Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia, commenta così l’operazione delle forze dell’ordine che ha portato, nel Foggiano, all’arresto di un imprenditore agricolo e di alcuni suoi collaboratori per intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro aggravati.
“Lo Stato scenda in campo, ma non solo a parole – continua Busto – . In Puglia, così come del resto nel Mezzogiorno in generale, servono azioni d’impatto, iniziative come il decreto emersioni da sole non bastano, come del resto dimostrano le risicate domande finora pervenute, ma affrontano parzialmente e in superficie un problema enorme e ben più profondo che, purtroppo, non affligge solo il settore dell’agricoltura. Piuttosto, è urgente inviare sul territorio più uomini delle forze dell’ordine e in magistratura per mettere all’angolo tutte quelle organizzazioni che continuano a produrre profitto sfruttando senza scrupoli la sofferenza dei lavoratori, spesso immigrati. E ancora: occorre creare una rete di accoglienza, di trasporti e infrastrutture efficace che soppianti i ‘servizi’ offerti dai caporali a basso costo, nonché individuare e valorizzare meccanismi virtuosi di premialità per quelle aziende che investono su una produzione di qualità attraverso un’occupazione sana e, soprattutto, legale”.