Ancora due morti sul lavoro, stavolta a Monopoli. “Basta, la strage va fermata!”
“Due operai edili 60enni sono morti questa mattina mentre lavoravano in un cantiere edile di Monopoli. Due vite spezzate, le ennesime vittime sul lavoro. Parliamo di persone che escono da casa per andare a lavorare e non tornano più. Una tragedia umana che ci tocca nel profondo, l’inaccettabile perdita di due vite umane. Ci stringiamo intorno alle famiglie in questo momento di indicibile dolore. Non possiamo dimenticare però che ancora una volta questo tragico evento è avvenuto mentre due persone di circa 60 anni svolgevano un lavoro gravoso e usurante” sostengono Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale Uil e commissario straordinario Uil Puglia e Franco Pappolla, segretario generale FenealUil Puglia.
“Non possiamo più permettere che questo accada nel silenzio generale. Ci stiamo battendo da anni per mettere la sicurezza sui posti di lavoro al centro dell’agenda del Governo, chiediamo più controlli e più ispettori, chiediamo il rispetto delle norme in materia di sicurezza, l’estromissione dai bandi pubblici delle aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi e l’istituzione di una procura speciale in materia. Inoltre, è urgente riaprire la discussione sui lavori usuranti: è inammissibile che due lavoratori di quell’età debbano essere costretti ad affrontare mansioni così gravose” continuano i due segretari.
“Lo scorso anno 51 lavoratori pugliesi hanno perso la vita sul lavoro e anche quest’anno ci ritroviamo a piangere altre vite ingiustamente spezzate. Tutto questo può e deve essere evitato. Il 5 marzo 2021 la Uil nazionale ha lanciato la campagna Zero morti sul lavoro. Il sindacato non ritiene più accettabili compromessi sul tema della sicurezza sul lavoro, sulla sicurezza di chi lavora, sulla difesa della salute di chi rischia ogni giorno. Zero Morti sul Lavoro è la missione che la UIL sta portando avanti a tutti i livelli: serve un impegno collettivo e concreto, che coinvolga politica, istituzioni e parti datoriali, per fermare questa strage sanguinosa”.