Ammortizzatori sociali per l’artigianato: “In Puglia 24mila lavoratori in attesa delle liquidazioni di marzo e aprile, si riveda il sistema erogativo”
BARI – “Una crisi eccezionale ha bisogno di risposte eccezionali, ma soprattutto immediate e concrete. Gli ammortizzatori sociali sono fondamentali in questo periodo in cui gli strascichi di una pandemia non ancora sconfitta si stanno ripercuotendo sull’economia e sull’occupazione del territorio, a patto però che vengano azzerati i ritardi che ancora, purtroppo, si stanno accumulando, mettendo in difficoltà migliaia di famiglie che attendono l’unico sostegno al reddito a cui aggrapparsi, in particolare in un settore vitale per il tessuto socio-economico pugliese qual è l’artigianato”.
Sono le dichiarazioni di Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia, a seguito dell’incontro nazionale fra la Ministra Catalfo e la Presidenza e Direzione del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, unica istanza deputata ad erogare gli ammortizzatori sociali alle lavoratrici ed ai lavoratori del Comparto. In ballo, oltre 500 milioni di euro utili a saldare le prestazioni ancora in sospeso per marzo e per tutto il mese di aprile.
“Il 75% circa delle aziende pugliesi – continua Busto – appartiene al settore artigiano, un comparto che non produce, singolarmente, enormi fatturati che permettono di affrontare crisi inattese come quella prodotta del Covid-19 con risorse proprie. Ecco perché non si può indugiare oltre: le risorse vanno messe, come sottolineato anche dal nostro responsabile nazionale Mauro Sasso, nelle disponibilità del Fondo Artigiano al fine di pagare quanto dovuto in tempi brevi, così come d’abitudine del fondo, la cui macchina burocratica si è dimostrata efficiente anche nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria”.
In Puglia, stando ai dati ufficiali, sono state liquidate prestazioni per 13.799.140 euro a marzo (per un totale di quasi 29mila lavoratori artigiani coinvolti) e per poco più di 6 milioni di euro ad aprile (8000 lavoratori interessati), tuttavia restano ancora in attesa di liquidazione le prestazioni relative ai mesi di marzo e aprile, per un totale oltre 18 milioni di euro e a favore di più di 24mila lavoratori.
“E ciò senza contare i mesi di maggio e giugno, ancora al palo. Al di là delle risorse che arrivano con il contagocce – conclude Busto – è il sistema che va rivisto. Perché non permettere al Fondo per l’artigianato di saldare direttamente l’ammortizzatore sociale sul conto del lavoratore, evitando così il passaggio dai conti aziendali che finisce solo per rallentare il meccanismo? Con il rischio concreto di una seconda ondata, forse sarebbe opportuno attuare subito processi di semplificazione”.