Regione, ennesimo fallimento sulla gestione del ciclo dei rifiuti

“Il ciclo dei rifiuti dovrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo, sia economico che occupazionale per la Puglia. Eppure, la Regione Puglia, che pure avrebbe i fondi per realizzare un sistema impiantistico all’avanguardia per il trattamento dei rifiuti, continua a perseguire politiche anacronistiche, finanziando nell’ultimo piano regionale, con decine di milioni di euro, l’ampliamento delle volumetrie delle discariche che insistono sul territorio regionale”.
Lo dichiara Andrea Toma, segretario regionale Uil Puglia.
“Mentre l’Unione Europea chiede il rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità nella gestione del ciclo dei rifiuti, la Regione Puglia e il suo presunto braccio armato nel settore, l’Ager, invece di accelerare i processi di realizzazione di nuovi impianti, così come annunciato invano ormai da anni, si limitano ad amministrare – male – la situazione esistente, prorogando all’infinito una gestione che porta allo smaltimento in discarica. Ciò porta non solo a una gestione poco virtuosa dei rifiuti, che non chiude correttamente il ciclo, non genera alcuna economia di scala e soprattutto nessun vantaggio in termini di tutela dell’ambiente, un patrimonio inestimabile per la nostra terra e per settori trainanti come l’agricoltura e il turismo, ma anche e soprattutto a costi esagerati che si ribaltano, inevitabilmente, sui cittadini. E non è certo un caso che la Puglia sia tra le prime in Italia in termini di aumento della tariffa”.
“A questo punto due domande sorgono spontanee. A che servono gli sforzi imposti ai cittadini per riciclare correttamente i rifiuti? Sono sempre più i comuni così detti ‘ricicloni’ in Puglia, ma l’atteggiamento virtuoso dei cittadini pugliesi non viene poi ripagato in termini di risparmio sulle bollette Tari. E poi: a cosa serve un’agenzia regionale, espressamente voluta dalla Regione Puglia e deputata ad attuare il piano regionale dei rifiuti e alla realizzazione/gestione di impianti, se poi quest’ultima non adempie al suo mandato principale, ovvero dotare la regione di un sistema impiantistico innovativo ed efficiente? Così si rischia di trasformarla in un inutile poltronificio, di cui nessuno avverte la necessità in questo momento storico. Due domande che temiamo rimarranno, come avvenuto negli ultimi anni, senza risposta. Con buona pace dell’ambiente e delle tasche dei pugliesi”.