Sportelli lumaca, attese infinite
“La pandemia ha messo in ombra una serie di criticità dei servizi ai cittadini, ora che le persone sono tornate a frequentare gli uffici pubblici il sistema mostra tutti i sui limiti, aggravati anche da un mancato turnover. Il risultato, come evidenzia anche la Cgia di Mestre nel suo ultimo rapporto sono gli sportelli lumaca. I cittadini che aspettano in un’asl più di venti minuti sono aumentati mediamente nel Paese di 24,4% e in un ufficio anagrafe del 13,4%. La Puglia in entrambi i casi ha dati più preoccupanti. Più del doppio in sanità, pari al 55,2% e poco conta se in leggero calo rispetto al 2021. Più della metà dei pugliesi non è servita come dovrebbe secondo gli standard ministeriali e questo nonostante la possibilità negli ultimi anni di effettuare un numero sempre maggiore di operazioni online. La regione continua a vantarsi ma la realtà è sotto gli occhi di tutti” sostengono Azzurra Schirosi, segretaria regionale con delega alla sanità Uil Puglia e Paola Bruno, segretaria generale UilFpl Puglia.
Un discorso analogo riguarda i servizi anagrafe. “Se la Puglia ha la terza peggiore performance in Italia significa che manca il personale, che la produttività del sistema è sotto gli standard minimi e che a pagarne sono i cittadini che non ottengono servizi di cui avrebbero diritto. Un terzo dei pugliesi spreca il suo tempo in file e attese per ottenere un certificato dall’anagrafe e in questo ambito non c’è stato neanche un miglioramento, anzi, dal 2021 al 2023 c’è stato un peggioramento di 4,5 punti. Manca il personale, l’ha detto anche l’Anci stimando una carenza di 8mila dipendenti nelle amministrazioni locali. Assisteremo a breve ad una seconda ondata di pensionamenti, il 45% di chi lavora in un ente locale ha tra i 50 e i 59 anni. Se non corriamo ai ripari subito, il sistema subirà un collasso che difficilmente potrà essere evitato con misure tampone. Continuiamo a chiedere un piano straordinario di assunzioni, chiediamo un confronto serio e proficuo che manca. Trincerarsi dietro il tetto di spesa alle assunzioni, facendo finta di non vedere tutte le inefficienze che questo provoca è da miopi burocrati che non hanno a cuore il benessere dei cittadini e dei lavoratori” concludono le due segretarie.