In 200 dalla Puglia per la festa nazionale della Uil

Nell’assemblea romana del 5 marzo 1950 a cui parteciparono 300 rappresentanti delle camere sindacali trovava allora come ora, ispirazione nelle parole e negli ideali di Filippo Turati, Giacomo Matteotti e Bruno Buozzi il sindacato delle persone. I cinque pilastri della dichiarazione programmatica del 1950 sono più che mai attuali: “indipendenza dai partiti nell’azione; radicamento nel territorio nel rispetto delle autonomie; democraticità, partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori; ricerca dell’unità nell’azione sindacale con gli altri sindacati; attiva vigilanza ogni volta che le sorti della classe lavoratrice fossero messe in gioco”.
A distanza di 74 anni il sindacato delle persone, la Uil, al teatro Brancaccio di Roma si é riunita con le sue delegazioni provenienti da tutta Italia per discutere di precariato.
Una festa in cui si è parlato di numeri perché dietro ogni numero ci sono persone dimenticate, lo ha ribadito il segretario nazionale della Uil, PierPaolo Bombardieri dal palco del teatro romano “Nel 2021 (ultimo anno disponibile) il valore dell’economia non osservata (vale a dire l’insieme dell’indotto economico dell’economia sommersa e delle attività illegali) ha raggiunto in Italia i 192 miliardi di euro, un valore equivalente al 10,5% del Pil, di cui ben 68,1 miliardi di euro (il 3,7% del Prodotto Interno Lordo) afferiscono al lavoro irregolare.
Direttamente correlato al tema dell’evasione contributiva è quello relativo alla stima del lavoro irregolare e del lavoro nero, che continuano a rappresentare una grande criticità del nostro Paese, con intensità differente nei diversi settori. A tale riguardo il modello di calcolo adottato dall’Istat, stima in circa 3 milioni il numero dei lavoratori irregolari in Italia.
Queste persone, noi le chiamiamo fantasmi perché oggi non le vede nessuno e quando chiediamo di farle diventare persone lo facciamo perché loro non subiscano più questi soprusi”. 

Oggi continua una lunga storia a difesa e tutela del lavoro, dei diritti e della giustizia sociale, ma oggi comincia anche una nuova storia e una nuova battaglia contro il precariato che frena questo Paese e in particolare il Mezzogiorno, che umilia le ambizioni dei giovani costringendoli a emigrare, che riduce milioni di lavoratori a paghe da fame e a condizioni di sicurezza pessime, che spazza via ogni idea di futuro aumentando le disuguaglianze sociali. “Siamo arrivati dalla Puglia – la segreteria regionale al completo, i coordinatori territoriali e una delegazione di oltre 200 persone – per festeggiare i 74 anni della Uil. È stata un’occasione per lanciare la nostra campagna contro il precariato, ribadendo che altrove la stabilità e i diritti dei lavoratori sono una priorità. Veniamo da una terra in cui il precariato e il lavoro irregolare hanno permeato il tessuto lavorativo. In Puglia, il tasso di irregolarità è stimato al 16,1%, con 222.100 lavoratori irregolari, mentre il peso del fatturato generato dal sommerso sul Pil regionale è pari al 7,1 %. Senza dimenticare che in Puglia c’è l’11,9% di disoccupazione, quasi il triplo rispetto al nord Italia. Le persone sono scoraggiate da contratti precari, stipendi troppo bassi, tutele inesistenti. Se in Puglia ci sono 172mila in cerca di un lavoro mentre al nord sono cinque volte tante, significa che da noi rinunciano ad immaginare un futuro dignitoso nel colpevole silenzio delle istituzioni” ha detto Gianni Ricci, segretario generale della Uil Puglia a margine della manifestazione.

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