La crisi al centro del tavolo regionale con i sindacati
L’aumento drammatico dell’inflazione, l’aggravarsi di crisi industriali e di vertenze che si ripercuotono negativamente sui livelli occupazionali e sui livelli di povertà, nonché della condizione sempre più drammatica del sistema sanitario regionale sono stati al centro dell’incontro chiesto da Uil, Cgil e Cisl al presidente Michele Emiliano.
Nel corso della riunione si è convenuto sulla necessità di fissare a breve termine un incontro con l’assessore regionale al bilancio, Raffaele Piemontese, per avviare una interlocuzione più concreta e intensa rispetto alla programmazione dei fondi europei, con particolare attenzione al PNRR, che chiami in causa il coordinamento Regione-Anci-Upi. L’obiettivo è non solo quello di fare chiarezza sui progetti in cantiere, ma soprattutto di verificare le effettive ricadute degli stessi in termini occupazionali e di crescita economica, infrastrutturale e competitiva sul territorio.
Durante l’incontro si è deciso di insediare tavoli tematici sulle principali vertenze ancora aperte. Su proposta della delegazione della Uil Puglia, i tavoli, il cui calendario sarà fissato d’accordo con la task force regionale lavoro, si svolgeranno e si declineranno direttamente sui territori, coinvolgendo le strutture provinciali e le categorie di competenza, per verificare lo stato della vertenza e misure per il rilancio dei tessuti economici, produttivi e occupazionali territoriali.
Per il comparto “automotive”, che impiega 20mila addetti in Puglia e che sta vivendo una fase di forte crisi a causa delle conseguenze e delle incertezze provocate dalla transizione ecologica, si insedierà un tavolo monotematico, con la partecipazione dell’assessorato al lavoro, della task force regionale, delle confederazioni Uil Cgil Cisl e delle categorie dei metalmeccanici Uilm Fiom Fim.
Per ciò che concerne invece la sanità, l’assessore al ramo Rocco Palese e il direttore del dipartimento di competenza Vito Montanaro hanno annunciato la riorganizzazione del lavoro e delle risorse sul territorio, che comprenderà anche turni aggiuntivi volontari per gli operatori sanitari pugliesi.
Ministero della salute, ministero dell’economia e delle finanze e l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali hanno certificato il raggiungimento dei target prefissati sul recupero delle liste d’attesa e il superamento della percentuale stimata in fase di programmazione per il 2022 nelle prestazioni ospedaliere e nella specialistica ambulatoriale. Un risultato che può essere visto come un primo passo verso la riorganizzazione dell’intero comparto. L’iniziale stanziamento di 30 milioni è, stando alle parole dello stesso assessore al ramo, insufficiente a sanare il problema delle liste d’attesa e in generale tutti i problemi della sanità pugliese, emergenze, urgenze, assistenza territoriale.
L’iniqua redistribuzione del fondo sanitario nazionale e l’aumento dei costi energetici rendono più difficile affrontare la questione. I sindacati congiuntamente hanno chiesto al Governo centrale lo stanziamento di maggiore risorse a favore delle regioni, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e il corretto funzionamento del sistema sanitario nazionale e territoriale. Così come un piano straordinario delle assunzioni del personale sanitario che tenda al superamento del vincolo dell’1,4% di incidenza del costo del personale stesso sul bilancio e che colmi lo storico gap della Puglia.