Ancora una vittima del lavoro in Puglia. “Crescita senza freni, la strage va fermata”

“Purtroppo abbiamo perso il conto delle morti sul lavoro di un 2022 che sta addirittura superando, in pochi mesi, il trend già di per sé tragico dell’anno precedente. E’ inaccettabile: la morte dell’operaio nel Leccese è emblematica di una crescita economica senza briglie e senza regole, fondata in teoria sui principi della sostenibilità economica e ambientale, ma sulla pratica animata solo ed esclusivamente dal profitto, il cui costo è versato dal sangue delle lavoratrici e dei lavoratori pugliesi e italiani”.

Lo dichiara Franco Busto, segretario generale della UIL di Puglia, commentando la morte di un operaio di Martina Franca che stava lavorando sui cavi ad alta tensione di un impianto fotovoltaico della provincia salentina, alla cui famiglia il leader regionale della UIL rivolge “le più sentite condoglianze da parte dell’intera organizzazione.

“La politica dica da che parte sta, dica chiaramente se l’obiettivo proposto dai sindacati di ‘zero morti sil lavoro’ è condiviso e, se è così, quali misure intende mettere in campo affinché ciò si realizzi. L’assunzione di qualche nuovo ispettore non è sufficiente: noi abbiamo avanzato proposte serie e fattibili, a cominciare da quella che prevede di riscrivere le regole del gioco, lasciando fuori dai bandi pubblici legati al Pnrr le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali, senza però ricevere risposta. Il punto è che questa strage va fermata. E d’ora in poi ognuno avrà il dovere di assumersi le proprie responsabilità davanti al territorio per non avere altre famiglie distrutte sulla coscienza”.

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