Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro, la mobilitazione unitaria continua in Puglia: “La sicurezza non è un optional”
“No alle morti sul lavoro, no ai licenziamenti, no agli appalti selvaggi. La ripresa del Paese non si fa sulla pelle dei lavoratori”. È questo il messaggio forte che arriva da Cgil Cisl Uil di Puglia che hanno tenuto oggi una conferenza stampa a Bari presso la sede dell’Inps per illustrare la piattaforma della mobilitazione che vedrà domani venerdì 28 maggio nelle sei province della regione e in tutto il Paese presìdi per chiedere misure che favoriscano maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e fermino la strage continua, “e le logiche del massimo ribasso, come quelle che vorrebbe approvare il Governo per gli appalti sappiamo bene che sono tra le cause che spingono a comprimere diritti e prevenzione”, hanno spiegato i segretari generali Pino Gesmundo, Antonio Castellucci e Franco Busto.
“Siamo infastiditi dall’atteggiamento di Confindustria che anche a livello locale invece di dialogare su sicurezza, formazione, investimenti, si attarda in questo coro a sostegno dei licenziamenti di massa. Lo sviluppo che parte dal mettere per strada migliaia di lavoratori? Ma di cosa parliamo? Piuttosto pensiamo a come spendere nel miglior modo possibile i fondi coesione, studiamo strategie che sostengano innovazione e trascinino buona e sicura occupazione”.
“Mentre parliamo registriamo l’ennesimo morto sul lavoro, a Orta Nova, dove questa mattina ha perso la vita un operaio edile. Questa deve essere la priorità, non licenziare o la deregulation degli appalti. Diciamo al presidente di Confindustria, Fontana, che nessuno si salva da solo e che indietro non si possono lasciare i lavoratori, già afflitti da precariato e bassi salari”, ha aggiunto il segretario della Cgil Puglia, Gesmundo.
“È l’ennesima mobilitazione che lanciamo dopo che abbiamo tenuto un’assemblea regionale con delegati e Rls sul tema della sicurezza – afferma il segretario della Cisl, Castellucci -. Serve una cabina di regia permanente sulla sicurezza, le difficoltà delle imprese non si possono scaricare sui lavoratori. C’è una questione anche culturale, ma assieme serve investire sulla formazione, sulla prevenzione e infine sui controlli”.
“La sicurezza non è un optional, la salute di chi lavora non può essere considerata un costo e quindi qualcosa da abbattere – sostiene il segretario della Uil, Busto -. Se le imprese pensano oggi di recuperare le difficoltà vissute a causa della crisi pandemica, intensificando i carichi di lavoro, o snellendo procedure per protocolli sulla prevenzione, sui contratti, sugli appalti, per massimizzare i profitti, troverà il sindacato confederale pronto a ogni forma di mobilitazione”.
La mobilitazione di domani prevede i seguenti presìdi a partire dalle ore 9 presso le Prefetture a Bari, Barletta, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto.