Autorizzate 2182 domande di Cigd in provincia di Bari. “Accelerare per garantirla a tutti i lavoratori in tempi brevi”
BARI – “Comprendiamo le difficoltà che derivano da una fase emergenziale che non sta risparmiando nessuno, neanche la pubblica amministrazione nelle sue tante sfaccettature, così come comprendiamo che la quantità di domande inoltrate sia assolutamente fuori dalla norma, ma ora più che mai bisogna esigere uno sforzo eccezionale per accelerare, nella massima trasparenza, un processo, quello dell’autorizzazione della cassa integrazione in deroga, fondamentale per il sostegno economico di tante famiglie costrette alla sospensione dell’attività lavorativa a causa della diffusione del Covd-19”.
Lo dichiara Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari-Bat, analizzando i numeri sulla Cig in deroga in provincia di Bari diffusi dalla Regione Puglia. Ad oggi, infatti, sono state autorizzate 2182 domande di cassa integrazione su un totale di 12241 inoltrate attraverso i canali ufficiali, per un totale di 5421 lavoratori e lavoratrici coinvolti e circa 1 milione e 200mila ore di ammortizzatore sociale.
“Finora è stato coperto il 15% delle domande pervenute – spiega Busto – una delle percentuali più alte d’Italia, ma sulla quale non ci si può cullare, anzi bisogna incrementare l’impegno per garantire quanto prima all’intera platea di lavoratori quella che in molti casi è l’unica forma di sostentamento familiare. Nota positiva da rimarcare è che nel settore dell’artigianato, uno dei segmenti trainanti del tessuto economico locale, il processo di liquidazione dei sussidi previsti è già in fase molto avanzata, anche grazie all’efficienza dimostrata dalle strutture degli enti bilaterali”.
Busto allarga il ragionamento anche alla così detta fase 2. “Bari e la sua provincia ospitano le maggiori zone industriali e artigianali del territorio regionale, quindi bisognerà prestare molta attenzione sulle modalità di ripresa delle attività produttive. Sia chiaro: capiamo la voglia e la necessità di riaprire quanto prima manifestata da tante aziende, ma non si possono allentare i cordoni della tutela, a 360 gradi, della salute delle lavoratrici e dei lavoratori pugliesi. Lo abbiamo sottolineato anche nel corso dell’ultima videoconferenza con la Prefettura e a maggior ragione lo ribadiamo oggi, nella giornata dedicata alla salute e alla sicurezza nei posti di lavoro: va individuato un compromesso solido e snello, basato sul buonsenso, che consenta al territorio di ricominciare a produrre in condizioni di massima garanzia per tutti, onde evitare di ritornare subito nel baratro dal quale faticosamente ci stiamo tirando fuori, uno scenario che avrebbe conseguenze davvero disastrose da tutti i punti di vista”.