“Troppe aziende hanno chiesto la delega per continuare a produrre: prima la salute”
BARI – “Oltre 5mila aziende pugliesi, 5366 per la precisione e quasi 1200 solo nel Barese, che hanno richiesto alla Prefettura di competenza di continuare a produrre in deroga alle disposizioni del Dpcm ‘Chiudi Italia’ sono obiettivamente troppe. Non mettiamo in dubbio che tra queste realtà ci siano davvero imprese la cui produzione sia borderline, ma l’impressione è che si celino molti furbetti dell’Ateco, che non appartengono alle filiere così dette essenziali o che hanno chiesto sul filo di lana alle Camere di Commercio di cambiare il codice in vista dello stop imposto dal decreto. La nostra posizione non cambia: in un momento contraddistinto da un’emergenza sanitaria senza precedenti, con le autorità sanitarie che invitano alla cautela e al massimo rispetto delle misure di sicurezza e del distanziamento sociale, la corsa a scavalcare il decreto ci pare inopportuna e potenzialmente dannosa non solo per la salute di cittadini e lavoratori, ma anche per il tessuto produttivo locale, che nel caso di una impennata dei contagi rischia un allungamento del lock down, con conseguenze disastrose dal punto di vista economico e sociale, oltre che sanitario”.
Lo dichiara Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia, che commenta così i dati dello studio effettuato dalla Uil nazionale.
“La salute, in questo momento, viene prima di tutto – ribadisce Busto – e non ammette deroghe motivate dal profitto. Come Uil, già nel corso delle prime riunioni con i Prefetti che hanno fatto seguito all’approvazione del decreto ‘Chiudi Italia’ abbiamo sollevato tale problema, anche perché molte aziende si guardano bene dal coinvolgere il sindacato nella decisione di continuare la propria attività, limitandosi a compilare l’autocertificazione destinata al Prefetto. Nonostante ciò, siamo rimasti vigili sul territorio grazie all’impegno dei nostri rappresentanti sindacali aziendali e di categoria, che non mi stancherò mai di ringraziare per l’impegno profuso in queste settimane di emergenza, sempre al fianco dei colleghi e dei lavoratori. Stiamo indirizzando tutte le loro informazioni ai Prefetti affinché la valutazione sulle autocertificazioni presentate in Prefettura abbia tutti gli elementi utili per risultare quanto più oggettiva possibile. Inoltre, stiamo monitorando le singole situazioni per assicurarci che tutte le misure di sicurezza contenute nell’accordo nazionale tra Governo e organizzazioni sindacali siano effettivamente rispettate nelle aziende del territorio”.