Decreto Dignità, a rischio licenziamento circa 700 lavoratori pugliesi delle Sanitaservice
“Il Decreto Dignità varato dal nuovo Governo conferma appieno le perplessità che avevamo manifestato al momento della sua presentazione, ma apprendiamo che rischia anche di creare un terremoto nella Sanità pugliese, già di per sé in una fase estremamente critica e contraddistinta da una cronica carenza di personale. Bisogna agire in fretta, prima che si materializzi un danno immane al territorio e ai cittadini: per questo chiediamo un intervento immediato della Regione Puglia e un incontro, in tempi brevi, con il Presidente e Assessore alla Sanità regionale Michele Emiliano, al fine di spingere l’Esecutivo nazionale e il Parlamento a rivedere l’architettura della riforma”.
Lo dichiarano Franco Busto, Segretario generale della UIL di Puglia e Giuseppe Vatinno, Segretario generale della UILFPL Puglia. Secondo i dati in possesso della UIL, infatti, sarebbero circa 700 i lavoratori delle Sanitaservice pugliesi assunti a tempo determinato che, stando alle nuove regole contrattuali introdotte dal decreto Dignità finirebbero, tra qualche mese, a rischio licenziamento (245 a Bari, tra i 120 e i 140 al Policlinico, 30 nella BAT, 200 a Brindisi, 50 a Taranto e 35 a Lecce).
“Ciò a causa – spiegano Busto e Vatinno – non solo del passaggio da 36 a 24 mesi del periodo utile per il rinnovo dei contratti a tempo determinato, ma anche dell’aumento dei costi di rinnovo, che metterebbero le Sanitaservice regionali fuori mercato, facendo di fatto decadere una delle loro principali caratteristiche, ovvero l’economicità”.
“Sarebbe una mazzata enorme – proseguono i due segretari della UIL regionale – che costringerebbe la Regione Puglia a tagliare i servizi sanitari, oppure a sopportare costi insostenibili per le pubbliche casse. Due soluzioni comunque improponibili: i cittadini non possono pagare ulteriormente lo scotto di una politica nazionale che continua, nonostante il cambio delle forze politiche al governo, ad agire sulla base esclusiva di un ragionerismo scriteriato. Ecco perché bisogna darsi da fare con concretezza: il Presidente Emiliano convochi subito le parti sociali e condivida una improrogabile discussione sulle realistiche conseguenze di un decreto che, anziché conferire dignità all’occupazione, toglie dignità a un sacrosanto diritto dei cittadini pugliesi com’è quello alla salute”.